Pinguini Tattici Nucleari al Giffoni Film Festival

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“Il futuro che ti potevo dare l’ho barattato per i vinili che ho in soffitta”

 

Q

uando questi musicisti non erano ancora conosciuti dal grande pubblico, ogni tanto, in radio passava un loro singolo assai sottile. La diceva già lunga sulla visione della vita di una band dei nostri giorni. Figlia del tempo precario che viviamo.

Il successo recente, conseguente al podio della 70esima edizione del Festival di Sanremo 2020 con “Ringo Starr”, non li ha cambiati granché. Fortunatamente, direi.

Parlo dei Pinguini Tattici Nucleari, protagonisti di un incontro powered by Comix – l’agenda più amata dai ragazzi, assieme ai giurati Generator +16 e +18 di #Giffoni50.

Nella Sala Galileo hanno dialogato con oltre 100 giovani presenti e migliaia di coetanei in collegamento tramite gli Hub ufficiali. Dispositivi che permettono di interagire con la Rassegna “più necessaria del mondo” da diverse città d’Italia.

Riccardo Zanotti (frontman e factotum del gruppo), Elio Biffi, Nicola Buttafuoco, Matteo Locati, Simone Pagani Lorenzo Pasini, con 4 album all’attivo e diversi Dischi d’Oro, sono diventati degli habitué ai vertici delle classifiche Radio e streaming.

“Fuori Dall’Hype” è il loro ultimo album, “Ridere” il tormentone (delicato) di questa estate.

Gli artisti hanno raccontato la sofferenza degli ultimi mesi, la voglia di ripartire, gli esordi.

“Quando abbiamo capito che non saremmo più partiti per i palazzetti è stato difficile. Il palazzetto per un musicista è un traguardo importante. Stavamo andando dritti vero la meta. Alla fine il percorso è stato stoppato a metà. Ci siamo rimasti molto male, ma pur consapevoli che in gioco c’era qualcosa di molto più grande di noi.

Bergamo è la loro città. Hanno vissuto “addosso” l’esperienza del Covid. Sanno bene l’importanza della prevenzione, quanto conti sensibilizzare la gente sul tema.

Citano Pasolini sulla libertà, parlando del proprio rapporto coi genitori. Ricordano le difficoltà iniziali, la perseveranza, gli obiettivi, il passaggio alla Sony, la crescita personale.

“Patire, senza farsi compatire”. Probabilmente tutta la loro (auto)ironia è contenuta in questa meravigliosa considerazione confessata ai Giffoners.

L’Indie in questo ultimo decennio e tornato a essere un Pop alternativo. È tornato alla gente, forse. Che può giudicarlo oppure no. Senza tante sovrastrutture. In fondo questo disco del salto alla Major allude all’hype, al sensazionalismo. Alle pubblicità che senza non fai nulla ma che nemmeno possono diventare sostanza assoluta.

E questi PTN (l’acronimo ormai è cosa fatta) hanno parecchio in comune col Giffoni e il suo mondo. Persino laddove mancherà qualcosa. Ne sentiremo comunque parlare bene.

Del resto, come diceva qualcuno: “A volte uno si crede incompleto ed e’ soltanto giovane”. (1)

(1) “Il Visconte dimezzato” (1952) –  Italo Calvino

© ph. Gaetano Del Mauro/Assunta Somma/Carla Celentano/Luci Distorte
(Giffoni – 2020)

 

 

 

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